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Torre Ruffa

In età moderna (tra XVI e XVII secolo), il terrore scatenato dal prevalere dell’Impero Ottomano sulla potenza spagnola, costrinse quest’ultima a fortificare i luoghi ricadenti sotto la sua influenza.

Un piano di difesa organico per le coste di tutto il territorio del Regno di Napoli fu elaborato soltanto nel 1532 ad opera del Viceré don Pedro di Toledo con la costruzione di 366 torri.

Come documentato nel Museo delle Torri, delle quattro torri costiere nel territorio di Capo Vaticano, oggi in comune di Ricadi, quella di Santa Maria Lauretana venne abbandonata e poi distrutta durante l’occupazione napoleonica del 1806; la Torre Baticano o Vaticano, sul promontorio oggi detto di Torre Santa Maria, crollò negli anni ‘50 del secolo scorso per l’asportazione delle pietre alla base usate come materiale da spoglio; la Torre Balì o Gisotta nella frazione di Santa Domenica, è oggi solo un rudere.

La Torre Ruffa, l’unica ancora esistente, fu costruita per ultima tanto che il Codice Carratelli, un atlante di tutte le torri costiere della Calabria ultra della fine del XVI secolo, la raffigura ancora in costruzione.

Torre Ruffa

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